La ricetta della Bonino: Bloccare la spesa pubblica e importare migranti
Emma Bonino è una delle figure più importanti del radicalismo liberale italiano dell’età repubblicana. Alle elezioni politiche del 2013 era candidata nella lista di scopo “Amnistia e Libertà”(già il nome è tutto un programma), ma non fu rieletta ed entrò a far parte dell’esclusivo club dei “trombati d’oro”: 6.500 euro di pensione al mese e 60 mila euro di liquidazione. La Bonino festeggerà 70 anni il prossimo 9 marzo, ma l’età non l’ha fermata ed è scesa nuovamente in campo con il partito +Europa al fianco del Partito Democratico di Matteo Renzi.
Il programma prevede i soliti slogan per prolet, ma il vero obiettivo è la creazione degli Stati Uniti d’Europa. Ieri(1 febbraio), la Bonino ha rilasciato un’intervista al quotidiano “Il Sole 24 Ore”. La ricetta della pensionata d’oro prevede una cura anti debito pubblico e per ringiovanire la popolazione. La Bonino ha dichiarato: “Il punto fondamentale è che mettere in sicurezza i nostri conti, raggiungere subito il pareggio di bilancio, ridurre il debito è nel nostro interesse, al di là del giudizio della Commissione o dei partner”. Per questo motivo propone di bloccare la spesa pubblica primaria nominale per 5 anni in modo da far scendere il debito al 110% del PIL, contro l’attuale 132%. La ricetta Bonino prevede tagli alle pensioni dei poveracci(non quelle d’oro) e alla Sanità. Non a caso l’esponente di +Europa è contraria alla modifica delle Legge Fornero. La Bonino ha detto: “Un euro su tre di spesa pubblica va in pensioni e non si può rischiare di far saltare il banco. Se per avere la pensione qualche mese prima rischiamo di avere in mano carta straccia, meglio lasciar perdere”.
Peccato che il vero problema delle pensioni sono quelle d’oro, ma alla Bonino non piace darsi la zappa sui piedi. Fare altri tagli alla Sanità significa introdurre un sistema sanitario privato come negli Stati Uniti. La follia europeista della Bonino non si ferma qui: vuole coprire il taglio delle tasse sul lavoro(Irpef e Ires) reintroducendo la tassa sulla prima casa, abolendo l’aliquota IVA intermedia del 10% e riducendo diverse agevolazioni fiscali. Altro punto del programma +Europa è la privatizzazione delle imprese pubbliche che operano in mercati concorrenziali. La Bonino ha dichiarato: “Messa a gara dei servizi pubblici locali, come il trasporto pubblico a Roma sul quale il 3 giugno 2018 ci sarà un referendum promosso da noi radicali”. L’ultima “perla” riguarda il calo delle nascite in Italia. La soluzione della Bonino? Si deve coltivare il giardino d’infanzia che abbiamo 300 chilometri sotto di noi mentre l’Europa è segnata dal declino demografico. In pratica punta tutto sui migranti per risolvere il problema. La Bonino è pericolosa per il nostro benessere. Nel 2012 disse che era giusto spostare la ricchezza a Est, non fa nulla se poi questo “cambiamento” abbia impoverito gran parte degli occidentali.
Fonte: La ricetta della Bonino: Bloccare la spesa pubblica e importare migranti