Siamo immersi in un mondo iperconnesso, dove ogni giorno, anzi ogni istante, generiamo dati e informazioni. Basta saperle leggere, interpretare, comprendere per migliorare diversi settori della nostra economia e, più in generale, della nostra società.
Rivoluzione Big Data
Basti pensare al caso della sanità, un mondo in cui si dispone di tantissimi dat e anche molto delicati da maneggiare e gestre per ovvi motivii: una miniera fatta di informazioni legate a istituzioni e ospedali, farmacie, pazienti, ricette, operazioni. Basterebbe saperli leggere e metterli in relazione per migliorare la sanità pubblica e la salute dei cittadini. È questa l’idea dell’azienda farmaceutica Roche Italia che nell’ambito della campagna “Roche now: big data uniti per la salute” ha deciso di rispondere presente nella battaglia per il progresso della ricerca. “I pazienti beneficerebbero di cure più personalizzate e più efficaci, i medici avrebbero conoscenze in più per migliorare l’attività clinica e diagnostica, e l’industria potrebbe verificare meglio l’effetto dei farmaci e accelerare i tempi di accesso a terapie mirate” ha dichiarato il presidente e amministratore delegato di Roche Italia, Maurizio de Cicco. I big data vengono così utilizzati per creare un sistema che, quando viene interrogato, dà la possibilità di paragonare il caso del singolo paziente alla storia clinica di altri pazienti, spiega invece il Dottor Ennio Tasciotti, direttore del centro di biomedicina dello Houston Methodist Hospital.
L’altro grande settore che in Italia ha iniziato a sviluppare la tecnologia legata ai Big Data è quello dell’intrattenimento online. Da tempo ormai il gioco nostrano sfrutta la tecnologia del machine learning, in grado di leggere e decifrare la quantità di dati in arrivo ogni istante dal web, per studiare i comportamenti degli utenti, per potenziare gli aspetti dell’interazione e per creare nuove strategie di fidelizzazione.
Intanto la corsa a questi archivi di megadati è partita. Secondo Carlo Vercellis, Responsabile Scientifico dell'Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence, il giro d’affari italiano legato ai Big Data è stato di 1.7 miliardi di euro nel 2019, con +23% rispetto al 2018, mentre l’Osservatorio ha censito 790 startup di Big Data Analytics, che valgono qualcosa come 6.4 miliardi di dollari.
Insomma, la rivoluzione digitale conosce un nuovo, importantissimo capitolo. Quello legato ai dati, alle informazioni che tutti gli utenti mettono online ogni giorno. E come tutte le rivoluzioni si parte da qualcosa di molto semplice. In fondo i dati basta saperli leggere.