Eternit: un materiale pericoloso e sotto processo

Eternit: un materiale pericoloso e sotto processo

Forse, vivendo all'interno di palazzi e costeggiando con l'auto, giorno dopo giorno, case e strutture che ci sono ormai indifferenti, non riflettiamo su quelli che dovrebbero effettivamente essere i materiali per una costruzione adeguata e a norma. L'Eternit, per esempio, il cui nome viene dal latino aeternitas, ovvero “eternità” (è un materiale molto resistente),  è un materiale fatto in fibrocemento, a base di amianto e vietato in commercio dal 1994, che è stato pensato per la prima volta da Ludwing Hatschek. Già a partire dagli anni 30, l'Eternit cominciava ad entrare nel vivo dell'edilizia: all'inizio della prima guerra mondiale, il mercato ha visto l'ingresso delle fioriere, nel 1928 sono stati realizzati i primi tubi in fibrocemento e, durante gli anni 70, divenne il materiale prediletto per la costruzione di acquedotti. Questo materiale, all'altezza degli anni 40 e 50 trova addirittura impiego nella realizzazione di oggetti di uso quotidiano, entrando definitivamente nelle case dei cittadini. Cosa cela però, al suo interno, questo materiale che è stato bandito?

Un segnale di pericolo

Prima di capire che l'Eternit fosse un materiale ad alta tossicità, è passata una certa quantità di tempo: già dagli anni 60 tutti erano al corrente che la polvere che veniva prodotta dai tetti usurati e consumati, causasse il mesoteliona pleurico e l'asbestosi, una grave malattia polmonare ma, le logiche di mercato sembravano stare zitte di fronte alla pericolosità di un prodotto in circolazione. Fino al 1986 numerosi oggetti in Eternit vennero prodotti e, solo nel 1992, l'Italia vietò definitivamente l'estrazione e la commercializzazione di tale materiale.

Uno smaltimento corretto

Smaltire l'eternit che proviene direttamente dal secolo passato, non è un'impresa semplice: il lavoro può essere svolto solo da ditte autorizzate come Nova Ecologica . Ogni ditta deve valutare la presenza di amianto attraverso numerosi test di laboratorio, i quali vengono effettuati tutti su un campione di materiale. Se la presenza di amianto è rilevata, il primo step da compiere è l'incapsulamento, ovvero una tecnica si avvia una bonifica dei siti contaminati: le lastre esposte agli agenti atmosferici vengono lavorate con sostanze sintetiche che impediscono un effettivo rilascio di polveri contaminate. Grazie alla preparazione di ditte competenti, il mondo potrà essere, un po' per volta, ripulito e riqualificato: pagare gli errori del passato è una condanna che la generazione del 21 secolo si porta dietro ma, grazie alla preparazione di individui che hanno a cuore l'ambiente, il mondo potrà essere riportato alla sua purezza grazie alle nuove applicazioni tecnologiche.