Quando ci troviamo ad affrontare la nostra dichiarazione dei redditi, può capitare di dover ordinare un gran numero di documenti ed effettuare calcoli complessi che possono anche distogliere la nostra attenzione da uno degli aspetti più importanti legati al pagamento delle nostre tasse, ovvero la possibilità che ogni contribuente ha di destinare una certa percentuale di quanto dovuto allo Stato a una ONLUS o associazione benefica di nostra scelta.
Attraverso il 5 per 1000, infatti, ognuno di noi ha la possibilità di devolvere questa piccola ma significativa percentuale delle proprie tasse a un ente di interesse pubblico che, normalmente, ha la possibilità di portare avanti i propri progetti solo grazie alle donazioni volontarie dei suoi sostenitori, cosa che rende ancora più importante dedicare qualche minuto in più del proprio tempo alle pratiche relative a questa importante forma di finanziamento.
Vediamo allora insieme cosa è più di preciso il 5×1000 e come indirizzarlo all’associazione che più preferiamo.
Cos’è il 5×1000?
Ma di cosa parliamo esattamente quando facciamo riferimento a questa tassa? Prima di addentrarci ulteriormente e vedere insieme quali sono le nostre possibilità, può tornare utile fornire una definizione pratica di cosa sia il 5×1000.
Il 5×1000 è una “misura fiscale” che permette a ogni persona che paga le tasse di decidere a chi devolvere la suddetta percentuale delle proprie imposte sul reddito, scegliendo tra tantissimi enti che operano in ambito di interesse sociale.
Quali sono le possibilità di scelta?
Una volta chiarito questo aspetto, ecco che ci troviamo davanti alla possibilità di scegliere in tutta libertà a chi destinare questa piccola percentuale dei nostri tributi.
Lo ripetiamo: si tratta di una decisione completamente personale e che quindi ha tutto a che fare con le nostre inclinazioni e con i nostri interessi, dal momento che grazie al nostro contributo aiuteremo una realtà che opera nel sociale a portare avanti i propri obiettivi, dal momento che queste associazioni sono spesso gestite da volontari e quindi non finanziate in maniera costante dalle istituzioni.
A titolo di esempio, ecco qualche categoria tra cui potremo scegliere:
- istituzioni religiose – conventi, ordini e parrocchie e così via: la scelta più comune in Italia, così come in molti altri Paesi con una forte tradizione religiosa.
- Organizzazioni senza scopi di lucro attive nel sociale: volontariato, progetti in favore delle categorie protette o svantaggiate e così via.
- Enti di ricerca scientifica: organizzazioni dedite alla ricerca su malattie rare, ONLUS ed enti che si occupano d aiutare chiunque abbia gravi problematiche di salute.
Come leggere la documentazione delle tasse
Per poter destinare il proprio 5×1000, non dovremo fare altro che indicare la nostra scelta nell’apposita sezione dei moduli che compileremo al momento della dichiarazione dei redditi.
I dati che ci serviranno e che dovremo riportare sono molto elementari e possono essere reperiti sia sul sito dell’Agenzia delle Entrate che, ovviamente, tra i recapiti di ogni singola organizzazione, e consistono sostanzialmente in un codice specifico e in altri dati fiscali di base.
Una volta effettuata questa operazione, il nostro contributo verrà poi stornato all’associazione di nostra scelta in forma del tutto anonima, allo scopo di tutelare sia la privacy del contribuente che l’imparzialità della ONLUS che abbiamo preferito, in modo che il suo profilo resti quanto più indipendente possibile.