Cosa fare quando una malattia professionale influisce sulla tua capacità lavorativa?

Cosa fare quando una malattia professionale influisce sulla tua capacità lavorativa?

Quando una patologia insorge come conseguenza diretta dell’attività lavorativa svolta, il lavoratore può trovarsi improvvisamente a fare i conti con una significativa riduzione, temporanea o permanente, della propria capacità di esercitare la propria mansione. Questo scenario, non infrequente in molte categorie professionali, coinvolge una complessa rete di implicazioni giuridiche, previdenziali e medico-legali. La malattia professionale, riconosciuta dall’ordinamento italiano come evento dannoso derivante dall’esposizione a rischi lavorativi prolungati, impone al lavoratore e ai suoi rappresentanti legali una gestione attenta e documentata, tanto nella fase di accertamento quanto in quella di rivendicazione dei diritti.

La perdita della capacità lavorativa: definizione e conseguenze

La capacità lavorativa può essere compromessa in due accezioni principali: la capacità lavorativa generica, intesa come attitudine a svolgere qualsiasi attività produttiva generatrice di reddito, e la capacità lavorativa specifica, riferita alla possibilità di esercitare la professione abituale del soggetto. Una malattia professionale, se non trattata adeguatamente anche dal punto di vista giuridico, può incidere su entrambe le dimensioni, determinando l’insorgere di una condizione di inidoneità parziale o totale al lavoro.

È in questa cornice che interviene il sistema di tutela, principalmente rappresentato dall’INAIL. L’Istituto garantisce infatti, a seguito di un iter per il riconoscimento della malattia professionale, una serie di prestazioni economiche, sanitarie e riabilitative. Il lavoratore ha diritto all’indennizzo per il danno biologico e, nei casi più gravi, alla rendita diretta per inabilità permanente. Va tuttavia chiarito che l’INAIL interviene solo in presenza di un nesso causale sufficientemente dimostrabile tra l’attività svolta e la patologia contratta.

Come agire in caso di diagnosi di malattia professionale

Il primo passo consiste nell’effettuare una denuncia tempestiva della malattia all’INAIL, generalmente a cura del medico che formula la diagnosi, ma che può anche essere presentata dal lavoratore. A partire da questo momento si avvia un procedimento amministrativo volto al riconoscimento della natura professionale della malattia, che può sfociare, in caso di esito positivo, nell’erogazione di prestazioni economiche e nella conservazione del posto di lavoro per un periodo definito dalla normativa.

Ove la malattia comporti un’inabilità temporanea assoluta, è previsto il pagamento di un’indennità giornaliera per tutto il periodo di astensione. In caso di danno permanente, l’INAIL valuta la percentuale di menomazione e assegna una prestazione economica proporzionale. È fondamentale, in questa fase, munirsi di adeguata consulenza legale e medico-legale per la tutela integrale dei propri diritti.

L’approccio sindacale e i riferimenti normativi

La CGIL è stata molto esaustiva sull'argomento, pubblicando guide dettagliate e aggiornamenti normativi volti a orientare i lavoratori nel labirinto procedurale che accompagna le patologie professionali. L’approccio sindacale, infatti, non si limita alla tutela individuale ma si estende alla prevenzione e alla denuncia collettiva delle condizioni di rischio sul posto di lavoro. Ne derivano interventi rilevanti anche a livello contrattuale, con la contrattazione di polizze integrative, fondi bilaterali e forme di reinserimento lavorativo per i soggetti colpiti da malattie croniche.

Profili risarcitori: danno patrimoniale e lucro cessante

Accanto al riconoscimento amministrativo della malattia professionale, il lavoratore può agire civilmente per il risarcimento integrale del danno, qualora emerga una responsabilità datoriale per omessa tutela della salute. In questo ambito, la giurisprudenza ha chiarito che la lesione della capacità lavorativa generica può costituire danno patrimoniale sotto forma di lucro cessante, ossia la perdita effettiva di occasioni di guadagno future.

È importante comprendere che tale danno non si esaurisce nell’indennizzo INAIL ma può essere riconosciuto in sede giudiziale, attraverso una valutazione personalizzata del pregiudizio subito. Le perizie medico-legali e le ricostruzioni reddituali diventano dunque elementi centrali del processo risarcitorio.

Riflessioni sui vantaggi e svantaggi della malattia professionale

A un’analisi critica, è possibile identificare sia vantaggi che svantaggi della malattia professionale. Tra i primi, si annovera il sistema pubblico di protezione, che consente al lavoratore di ottenere cure gratuite e forme di sostegno economico anche senza dover dimostrare una colpa datoriale. Tuttavia, vi sono svantaggi significativi, come la difficoltà di ottenere un riconoscimento completo della patologia, l’assenza di copertura per alcune categorie e le lungaggini burocratiche che spesso accompagnano il percorso di tutela