Contrastare il diabete in cucina
Scritto da Giuseppe Capano il Si celebra oggi la Giornata Mondiale del Diabete quest’anno giustamente dedicata alle donne colpite in maniera particolare da questa patologia che ne condiziona fortemente la vita quotidiana in molteplici e difficili aspetti su cui spesso si riflette poco.
Ma in realtà al di la di oggi la campagna di informazione e sensibilizzazione rispetto a questa gravissima malattia è perennemente attiva tanto è il lavoro ancora da fare per arginare quella che è una vera e propria epidemia che rischia di travolgere un numero impressionante di individui.
Se pensiamo al nostro paese, infatti, sappiamo già per certo che ben 3 milioni di persone, il 4,9% della popolazione, hanno contratto il diabete di tipo 2, la forma più diffusa, e vengono seguite e monitorate dalle strutture preposte con un relativo impegno economico non indifferente.
Il dato già alto di per se si aggrava se consideriamo che in realtà si stima a circa 1 milione, l’1,6% della popolazione, le persone con un diabete di tipo 2 in atto non ancora diagnosticato ufficialmente.
Ci sono poi circa 2,6 milioni di persone che hanno difficoltà a mantenere le glicemie nella norma, condizione pericolosa legata strettamente all’indice glicemico degli alimenti consumati che precede lo sviluppo del diabete di tipo 2.
In totale solo in Italia arriviamo a calcolare al 9,2% la massa di persone che hanno problemi seri legati al controllo e alla gestione della glicemia.
Nel resto del mondo le cose vanno anche peggio e questa patologia è in veloce crescita sia nei paesi benestanti che in quelli in via di forte e incontrollato sviluppo economico.
I motivi sono dovuti sostanzialmente alle nefaste modifiche quantitative e qualitative nell’alimentazione in cui l’abbondanza non corrisponde quasi mai alla qualità e al beneficio reale del cibo consumato.
Si aggiunge poi il minor dispendio energetico e la sedentarietà, il sovrappeso e l’obesità che insieme ad altri fattori paralleli creano terreno fertile a questa degenerazione dell’organismo.
Si intuisce bene quindi come la cucina può essere un elemento di grande rilevanza e importanza per contrastare lo sviluppo del diabete e chi se ne occupa può fornire un aiuto concreto.
Vedremo allora prossimamente qui sul blog una serie di spunti su quali alimenti è meglio consumare, come integrarli nelle nostre ricette e come compensare carenze di determinati ingredienti.
Ad esempio i dolcificanti e i relativi prodotti con essi realizzati, tutto sommato qualcosa può essere concessa se ben calibrata dall’uso di sostanze positive, come lo zucchero ricavato dai topinambur che sarà il primo elemento di cui a breve vi parlerò!